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Diagnostica Prevenzione

PERCHÉ LA RISONANZA MAGNETICA FA PAURA? ALCUNI FALSI MITI E CONVINZIONI DA SFATARE

La risonanza magnetica in molti pazienti provoca forti stati di ansia e i motivi sono molteplici: c’è chi lamenta claustrofobia, chi invece teme che possa essere “bombardato” da materiale radioattivo, chi invece sa che non riuscirà a stare fermo durante tutta la durata dell’esame e infine c’è chi sa già che non tollererà il forte rumore. Insieme con il dottor Paolo Saggin, radiologo ed ecografista della Clinica e del Centro Diagnostico San Francesco, abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza su uno degli esami più utilizzati per diagnosticare una grande varietà di patologie perché permette di visualizzare organi interni insieme con lo scheletro e le articolazioni.

“La risonanza magnetica è una tecnica diagnostica che produce immagini dettagliate utilizzando campi magnetici – ha spiegato il dottor Saggin – Il corpo del paziente entra fisicamente nell’apparecchiatura, attraverso un tunnel, questo per alcuni pazienti rappresenta un problema di claustrofobia, in realtà con apparecchiature di ultima generazione questa difficoltà è stata superata. Come? In San Francesco siamo dotati di una strumentazione all’avanguardia costituita da un tunnel con un diametro più largo di 10 centimetri e più corto, si parla infatti di circa 70 centimetri, inoltre l’interno di questo è ben arieggiato e illuminato. E’ importante ricordare che non è necessario entrare completamente nell’apparecchiatura se si deve effettuare una diagnosi al ginocchio”.

Spesso si sente parlare di “risonanza magnetica nucleare” esiste quindi un rischio radioattivo?

Nessun rischio radioattivo, la risonanza magnetica, come dicevamo, fornisce immagini dettagliate del corpo umano utilizzando campi magnetici, senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazioni ionizzanti. Si definisce “nucleare” perché influisce sui nuclei atomici, in particolare sulla precessione (o meglio definibile “rotazione”) dello spin di protoni o nuclei, dotati di momento magnetico e grazie all’utilizzo del mezzo di contrasto, ovvero un composto paramagnetico, questo effetto viene aumentato. Grazie ai campi magnetici e la rotazione di questi nuclei atomici è possibile fissare le immagini delle parti del corpo poste sotto analisi. Questo processo ricostruisce una sezione tridimensionale della parte interessata e consente di individuare eventuali anomalie presenti nel paziente”.

Si tratta di un esame doloroso?

Assolutamente no, se si esclude la puntura per l’iniezione del mezzo di contrasto, che è comunque sopportabile, resta forse qualche fastidio che è giusto segnalare. Durante l’esecuzione dell’esame il rumore è davvero assordante, ma al paziente vengono fornite delle cuffie protettive. Per alcuni pazienti spesso risulta difficile restare fermi per troppo tempo; in quel caso è possibile intervenire, come si fa per i bambini, con una piccola sedazione”.

Tutti possono sottoporsi a una risonanza magnetica?

Non tutti possono fare una risonanza. Mi riferisco a pazienti che riportano all’interno del proprio corpo strutture metalliche a seguito di interventi, o altri dispositivi salvavita. Non viene richiesta nessuna precauzione o nessun tipo di preparazione, è importante ricordare alle mamme in allattamento di prelevare latte sufficiente per le successive 24 ore dalla risonanza, infine per alcuni pazienti il medico curante può pensare di prescrivere un trattamento preventivo per evitare reazioni allergiche al mezzo di contrasto”.

Clinica San Francesco

La Clinica San Francesco è una struttura privata accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, specializzata in ortopedia e traumatologia e sede del CORE – Centro di Ortopedia Robotica Europeo.