In alcuni individui può capitare che si manifesti un dolore diffuso alle anche, che talvolta è il segnale di patologie, come per esempio la pubalgia, la sciatalgia o l’artrosi dell’anca.
Soltanto una visita specialistica ortopedica potrà determinarne la natura e la terapia necessaria.
In caso di artrosi, può rendersi necessario anche intervenire chirurgicamente.
L’artrosi dell’anca è una condizione che porta ad una degenerazione della cartilagine dell’articolazione coxo-femorale, il punto in cui femore si articola con l’acetabolo, la cavità dell’anca destinata ad accogliere la testa del femore.
Questo processo degenerativo comporta dolore e difficoltà nei movimenti con conseguenze invalidanti.
L’artroscopia dell’anca è una procedura chirurgica minimamente invasiva, in quanto performata con tecnologie di ultima generazione che agiscono all’interno delle articolazioni senza intaccare le stesse.
Non tutti i pazienti, però, sono dei buoni candidati per questo intervento di tipo preventivo.
L’artrosi, infatti, non può essere ad uno stadio avanzato, e, spesso, non è facile individuare questo tipo di patologia in una fase iniziale, perché spesso confusa con altre malattie.
L’intervento in sé è rapido e poco invasivo, ma è seguito da una fase di riabilitazione che richiede alcuni mesi, nel corso dei quali il paziente imparerà degli esercizi per il recupero articolare e muscolare, da eseguire insieme al fisioterapista e autonomamente a casa.