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Ortopedia

Continuano le attività di formazione in materia di chirurgia robotica ortopedica

La Clinica San Francesco si conferma centro di riferimento per la formazione in ambito di chirurgia robotica per la cura delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Il 10 febbraio, i chirurghi ortopedici Ermes Giuzio e Lorenzo Tarducci, della Casa di Cura Villa Del Sole di Catanzaro, hanno partecipato al training MAKO Robotics Assisted Surgery”, per l’apprendimento delle ultime tecniche di chirurgia ortopedica assistita dal robot MAKO. Il training è stato condotto dal Dott. Piergiuseppe Perazzini, chirurgo ortopedico e responsabile dell’unità funzionale di ortopedia e traumatologia della Clinica San Francesco. 

Un’esperienza di formazione stimolante per entrambi, come hanno dichiarato in un’intervista: “Abbiamo deciso di venire qui per la terza volta perché abbiamo trovato un centro di riferimento molto valido per quanto riguarda questo tipo di chirurgia” – ha dichiarato il dottor Ermes Giuzio – “Trovare colleghi che, con umiltà, mettano a disposizione la loro esperienza per migliorare l’approccio di neofiti come noi non è facile ed è molto bello”.

Il sistema robotico MAKO, infatti, permette al chirurgo di disporre di una grossa mole di dati a cui altrimenti lo specialista non avrebbe avuto accesso. 

“Un sistema – nella parole del Dott. Perazzini – davvero didattico, perché consente di avere informazioni precise e di verificare se le scelte che fa il chirurgo sono quelle effettivamente necessarie per il paziente”.

Il sistema consente la compilazione di un planning preoperatorio dettagliato, che include anche una visione prospettica del risultato finale, eventuali difetti e possibilità di correzione.

Le innovazioni introdotte dalla robotica nella chirurgia ortopedica “Aprono ai giovani un mondo non esplorabile con le vecchie metodiche e forniscono risposte a domande difficilmente risolvibili con i vecchi planning” – ha dichiarato il chirurgo Lorenzo Tarducci – “Mi ha colpito la possibilità di avere pre-operatoriamente dei dati che, altrimenti, non avremmo mai avuto”. 

Guarda qui l’intervista completa al dott. Perazzini, e ai medici Giuzio e Tarducci.